8 giugno 2022
Dal 1969 ogni 17 maggio si celebra la Giornata mondiale delle Telecomunicazioni e della Società dell’Informazione per ricordare la fondazione dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) e con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle possibilità che le tecnologie possono offrire alla società e all’economia.
Con il termine telecomunicazione si indica qualsiasi procedimento, impianto o servizio che permette di trasmettere in modo rapido e a lunga distanza informazioni (come testi scritti, immagini, video, musica, ecc) tra due o più soggetti utilizzando dispositivi elettronici (un trasmettitore e un ricevitore) e un canale fisico di comunicazione. A ciò si affianca anche l’acquisizione, sempre a distanza, di informazioni su situazioni esterne, come l’ambiente naturale e le sue modifiche, e il traffico di mezzi mobili (aerei, navali, terrestri). Le tipologie di trasmissione sono due: analogica o digitale.
Le telecomunicazioni si distinguono in: comunicazioni elettriche, comunicazioni ottiche, radiocomunicazioni, reti mobili cellulari, reti locali, Internet, sistemi di radiolocalizzazione e navigazione, radio, televisione, telefonia mobile e telematica.
Quindi in base alle informazioni trasmesse vengono utilizzate diverse tecnologie: la telefonia consente la comunicazione vocale, mentre la videotelefonia trasmette e riceve le voci e le immagini, e così via.
La forma di telecomunicazione che oggi utilizziamo di più è sicuramente la telematica, ovvero una combinazione tra telefonia e informatica che trasmette i dati in formato digitale attraverso linee telefoniche, permettendo la comunicazione a distanza tra computer.
Le primissime forme di telecomunicazione furono i segnali di fumo e i tamburi, poi si iniziò ad utilizzare strumenti a fiato, specchi, falò, torri semaforiche, corrieri organizzati e i piccioni viaggiatori.
Nel 1792 in Francia, Claude Chappe costruì il primo telegrafo ottico, che ebbe però poco successo a causa dei costi elevati e della difficoltà del suo utilizzo. Nel 1838 venne dimostrato il telegrafo elettrico di Samuel Morse, affiancato nello sviluppo dello stesso da Alfred Vail e nel 1866 fu completato il primo cavo sottomarino telegrafico transatlantico. Fino agli inizi del Novecento, il telegrafo rimase il mezzo di telecomunicazione più diffuso.
Nel 1849 Antonio Meucci inventò il primo telefono, ma nel 1876 Alexander Bell ne creò uno con delle caratteristiche migliori e lo brevettò, dando vita alla telefonia commerciale sui due lati dell’Atlantico, a New Haven e a Londra, nel 1878 e 1879.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento vennero sviluppati la radio e la televisione grazie a personalità come Guglielmo Marconi (che stabilì una comunicazione senza fili tra il Canada e l’Inghilterra) e Karl Braun (che inventò il tubo catodico su cui si basavano le televisioni).
Nel 1969 venne realizzata la rete ARPANET, che in seguito si fuse con altre reti per creare Internet.
A partire dagli anni settanta del XX secolo iniziano ad essere sostituite le comunicazioni elettriche su cavi con quelle ottiche in fibra ottica che aumentano la velocità di trasmissione.
Dagli anni ottanta in poi invece iniziano a diffondersi le reti mobili cellulari che sfruttano la radiocomunicazione.
Negli anni novanta vengono aperti all’uso pubblico i sistemi di posizionamento e navigazione satellitare.
Quindi con il passare del tempo e con lo sviluppo delle tecnologie abbiamo assistito al cosiddetto processo di digitalizzazione, ovvero il passaggio dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali. Al contempo le telecomunicazioni sono diventate di vitale importanza per le società moderne, per l’economia e per la cultura.
Le telecomunicazioni hanno assunto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle attività umane, permettendoci di accedere in modo rapido e spesso gratuito a molte informazioni e conoscenze. Per questo, oggigiorno si parla di società dell’informazione, che influenza il nostro modo di vivere, di studiare, di lavorare, di produrre beni e servizi e le modalità di interazione tra persone.
Il concetto di società dell’informazione è nato in Giappone nel 1960 per indicare la società post-industriale/post-moderna e l’inizio della rivoluzione digitale. Infatti deriva direttamente dai cambiamenti che la società ha subito grazie alle tecnologie dell’informazione e comunicazione (TIC), ovvero le telecomunicazioni. È stato soprattutto con l’avvento di Internet che la società, l’economia e la cultura si sono evoluti a tal punto da far diventare l’informazione e la conoscenza le materie prime e i principali prodotti della nostra società.
I vantaggi che oggi abbiamo grazie allo sviluppo delle tecnologie sono: un immediato e maggiore accesso alle informazioni, l’interazione tra gli individui, la globalizzazione e il trasferimento di conoscenze sono facilitati, il dibattito e la diversità di opinioni vengono promossi e grazie alla velocità con cui ci si può scambiare dati e informazioni, aumenta anche la produttività e l’efficienza.
Ovviamente data l’enorme mole di informazioni che vengono comunicate ogni secondo, grazie anche alla varietà di dispositivi tecnologici e telecomunicazioni di cui disponiamo, bisogna sempre fare attenzione alle fonti da cui derivano in modo da non incappare nelle cosiddette fake news e utilizzare Internet in modo consapevole attraverso reti sicure come la VPN.
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