Truffe sentimentali cosa sono e come difendersi

7 giugno 2023

La truffa sentimentale ha come obiettivo l’estorsione di denaro tramite la manipolazione dei sentimenti delle vittime via internet. 

Per realizzare un raggiro sentimentale, il truffatore mette in atto una pratica ingannevole detta catfishing che consiste nel creare una falsa identità, inventando un personaggio credibile. Finge di essere il perfetto corteggiatore e utilizza foto false o rubate da altri profili per contattare le vittime su social media, App di incontri o forum. Una volta individuata la vittima, inizia a sedurla e illuderla, fino a farla innamorare di sé. 

Le truffe sentimentali colpiscono principalmente donne tra i 40 e i 60 anni di ogni estrazione sociale e occupazione, ma possono colpire in egual modo anche gli uomini. 

Il truffatore sceglie la propria vittima esaminandone le informazioni personali pubblicate nei social network, individuandone luogo, contatti, relazioni sociali, abitudini, preferenze e ricercando eventuali debolezze. 

Come avviene il raggiro sentimentale? 

La truffa sentimentale inizia con la manipolazione delle vittime, che subiscono un lungo processo di

violenza psicologica.

Il truffatore gioca con i sentimenti di persone fragili e sensibili che sviluppano una dipendenza affettiva per il loro carnefice.

In seguito, il truffatore sfrutta questo sentimento in due modi:


Come possiamo difenderci?

Per difendersi da una truffa sentimentale, è possibile prendere delle precauzioni, come:


Di seguito alcuni casi accaduti in Italia:

Il primo caso, molto grave dal punto di vista economico, riguarda una donna di mezza età, di origine straniera ma residente da decenni a Ferrara  dove svolge la professione di assistente domiciliare, che avvia un’amicizia su Facebook  con un tale “Daniels”, militare di nazionalità statunitense in missione in medio oriente e Siria.

Il contatto viene volutamente dirottato dall’uomo su un’applicazione di messaggistica più “sicura”, Viber, che sfrutta la tecnologia Voipe che consente di fare chiamate e inviare messaggi gratuitamente ma soprattutto in completo anonimato. Quando la donna chiede di chattare attraverso l’applicazione Whatsapp a lei più conosciuta, l’uomo le fornisce un’utenza britannica. Con il passare del tempo, oltre tre settimane, di intenso scambio di messaggi, “Daniels” promette alla donna una vita affettiva insieme in Italia o negli Stati Uniti. Proprio quando i progetti iniziano ad essere prossimi alla realizzazione, “Daniels” annuncia alla donna che ha delle difficoltà personali ed economiche a cui deve far fronte in poco tempo. Impietosita dalle storie raccontate, la donna racimola diverse somme di denaro, anche chiedendo prestiti ad amici e familiari, che invia con regolarità all’uomo di cui si è innamorata.

In totale ammontano ad oltre 70.000 euro i versamenti effettuati attraverso Western Union, Money Gram e Ria e bonifici postali inviati anche ad agenzie russe. Ora la vittima ha anche importanti debiti da saldare.


Anche un’altra donna ferrarese, anch’ella non più giovane, viene contattata nello stesso periodo sul social Instagram da “Benjamin” un militare americano in missione in Siria. Anche in questo caso inizia un intenso scambio di messaggi in inglese via Whatsapp con l’uomo che utilizzava un utenza americana. Per ottenere la fiducia della donna, il sedicente militare la invita anche ad una videochiamata per conoscersi meglio. La corrispondenza epistolare dura diversi mesi e i due progettano di vivere insieme in Italia. L’uomo però dopo qualche mese, le comunica di avere problemi di salute e le chiede di scrivere all’ONU, fingendosi sua moglie – sogno che realizzeranno a breve – per richiedere un periodo di licenza e la possibilità di raggiungerla in Italia. La donna impietosita dalla condizione psicologica fragile del militare, gli invia i soldi per il viaggio. Da lì le richieste di denaro diventano incessanti adducendo varie scuse: la necessità di farmaci che costano molto cari in Siria e l’esigenza di “sbloccare” la valigia dell’uomo, già spedita a casa della donna e rimasta ferma alla dogana. “Benjamin” insiste e richiede altro danaro, che la donna non esita a inviare perché a breve lo incontrerà. Quando comprenderà di essere stata raggirata, la donna scoprirà che durante i due mesi di frequentazione on line ha inviato all’uomo più di 8.000 euro. 



Sei vittima di una truffa sentimentale?

 

La truffa sentimentale è reato

Con la sentenza n. 25165/2019 la Corte di Cassazione ha confermato che la truffa sentimentale è un reato, delineandone i confini partendo dalla stessa definizione di reato di truffa. La legge, dunque, condanna coloro che, fingendo sentimenti d’amore, inducono una persona in errore, prospettandole un futuro insieme solo per ottenere in cambio del denaro o beni di lusso. Tale comportamento è perseguibile penalmente secondo l’art. 640 del Codice penale.